domenica 4 ottobre 2009

Il cervello in fumo (pensieri in una giornata di sole)

E pensare che sono stati educati alla giustizia, all convivenza. Ripetevano frasi come: impegnamoci affinchè la storia non si ripeta. E poi, nei loro anni migliori, quando potevano cominciare a fare qualcosa, si sono addormentati tra i loro vestitini firmati e i soldi che passano loro mamma e papà.

Ammetto che è conveniente accettare tacitamente una situazione così comoda. Gente come me, che comoda non sta, tende più facilmente a indignarsi e muoversi. Poi ci sono quelli che si indignano e basta. Poi ci sono quelli che chiudono le orecchie perchè si sono fatti i conti in tasca.

Un giorno dovrò lasciare questo paese, perchè terrò troppo alla mia salute, a quella dei miei figli, spero. Lascerò un posto che amo infinitamente, perchè una nuvola di fumo costante coprirà il sole che lo rendeva una ridente cittadina, quella in cui sono nata e ho messo profonde radici. Quella che una volta era la città a misura di bambino, comune riciclone del meridione, puliva il mondo e festeggiava i talenti.

In effetti il sole qui si è spento da un pò, ma io non posso credere che nessuno se ne sia accorto. Mi vergogno infinitamente a vedere quelli che una volta approfittavano felici di un paese a loro misura, facciano finta di niente. E pensare che partecipavano ad attività magnifiche, hanno scritto libri che neanche avevano dieci anni. Parlavano di paesi ideali, puliti, aperti agli stranieri, ecologicamente organizzati, solidali.

Si lamentano del mondo ora, e poi se ne stanno zitti, fermi, seduti a fumare anche. Il massimo del loro essere contro. Ma contro cosa? Avete studiato la storia perchè non si ripetesse, e non siete neanche più capaci di leggere un giornale ed informarvi di cosa vi succede intorno. Un giorno in questo paese ci si ammalerà, e si morirà di tumore, e voi dove eravate quando si poteva evitare? Adesso vi sembra lontano, ma sappiate che sarà un rimpianto che vi segnerà a vita. E segnerà la vita dei vostri figli, e delle prossime generazioni.

Capisco che non ve ne importi nulla, magari non ci sarete neanche più. Quello che vi interessa è vivere al meglio la vostra vita, spendere ogni minimo soldo e alla faccia degli altri e del futuro. Non vi auguro mai che le consequenze delle nostre azioni si presentino sulla vostra pelle, non lo augurerei al mio peggior nemico. Ma mi rendo conto che siete persone così cieche e sorde, che niente vi interesserà mai se non colpirà la vostra persona. E questo mi mette infinita tristezza.

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